Un’altra giornata educativa giorno 8 aprile per l’Istituto “Mario Rutelli” di Palermo. Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio alla scoperta di monumenti storici, presso il Parco Archeologico di Segesta (TP).
Il parco archeologico
Nella parte nord-occidentale della Sicilia, sul Monte Barbaro, troviamo una della più importanti città elime di Sicilia: un’antica città, ricca di storia e cultura da scoprire, circondata da una rigogliosa natura. Tra i monumenti più importanti che il Parco ospita troviamo: il teatro, il tempio e l’agorà. Questa esperienza ha permesso agli studenti e ai docenti di apprezzare le meraviglie dei monumenti e di conoscerne la storia.
Il primo dei monumenti di Segesta che abbiamo visitato è stato l’agorà, uno spazio imponente su grandi terrazze scenografiche, circondato su tre lati da portici intorno a cui si concentravano edifici amministrativi, di culto e monumenti onorari. Nella ricostruzione 3D presente sul sito era evidente che l’agorà era circondata da un edificio a due piani, che si articolava in un portico a pilastri quadrangolari vicino la piazza.
Proseguendo per il sentiero e continuando a salire siamo giunti al teatro, costruito in calcare locale e recentemente restaurato. La visita ci ha consentito di conoscere e apprezzare un monumento molto simile per dimensioni e struttura a quello di Monte Iato che sarà oggetto della ricostruzione 3D all’interno del progetto “Tra storia e identità: il Teatro di Monte Iato come luogo dell’inclusione.” Il teatro della città elima di Segesta, infatti, è stato realizzato nelle forme tipiche dell’architettura greca, anche se, a differenza di queste, la cavea, con i sedili per gli spettatori, non venne addossata ad un’altura naturale, ma venne interamente costruita e sostenuta da un potente muro di contenimento.
La cavea che poteva ospitare circa 4000 persone offriva una splendida vista sulla natura, un luogo magico dove sembrava che il tempo si fosse fermato.
Una visita fuori dal comune e dalle etichette
Affascinati da un mondo diverso, come quasi fuori dalla realtà, noi studenti ci siamo fatti coinvolgere dall’atmosfera e ci siamo esibiti suonando e cantando canzoni liriche e della cultura siciliana, facendo emozionare tutti i presenti, turisti e personale del parco compreso, che alla fine ci hanno anche ringraziato per i momenti unici che siamo stati in grado di regalare in quel magnifico scenario.
Dopo tanta attesa siamo scesi nella valle per una pausa pranzo e anche qui i nostri docenti si sono ben organizzati, con teloni, pasta, dolci e così via per rendere ancora di più questa esperienza unica, e ovviamente anche durante la pausa la musica non può mancare.
il Parco e il Tempio di Segesta, un cantiere aperto
Dopo la pausa il nostro percorso è proseguito con la salita verso il tempio, uno dei pochi monumenti che si sono conservati perfettamente integri dall’antichità, realizzato tra il 430 e il 420 a.C.. L’edificio sacro di stile dorico, presenta evidenti segni che indicano che i lavori non furono mai completati come ad esempio: l’assenza della cella, le colonne non scanalate e i coronamenti dei capitelli incompleti.
Preziose le spiegazioni dei professori Ficarra e Venturella che immedesimandosi nel ruolo di ciceroni, hanno illustrato la storia dei monumenti, facendo notare agli alunni e anche agli altri docenti i minimi particolari, seguiti da tutti con molta attenzione.
L’Istituto Mario Rutelli è una scuola che comprende vari indirizzi tra cui l’indirizzo C.A.T. (Costruzione Ambiente e Territorio), e dunque l’itinerario del Parco di Segesta non poteva che essere la scelta migliore, perché ha consentito ai ragazzi dell’indirizzo di conoscere e apprezzare da vicino antichi monumenti con i loro dettagli storici e architettonici.
La giornata è proseguita a gonfie vele, ricca di emozioni piacevolmente condivise e si è conclusa con un viaggio di ritorno allegro e con l’entusiasmo di ripetere giornate simili come questa.
E’ stata un’esperienza dal valore altamente formativo, coinvolgente sia per i ragazzi, che per i docenti che, animati dalla voglia di conoscere cose nuove, si sono mostrati tutti molto curiosi, interessati e soprattutto mai annoiati!
Articolo scritto da Miriam Cannella 2B CAT
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